Di quanto dolore…

“Di quanto dolore sono fatte le nostre vite? Di quanto dolore evitabile? Alle volte penso che al momento della nostra morte non vedremmo scorrere tutta la vita come dicono ma soltanto una piccola parte. I gesti di amore mancati, la carezza non fatta, la comprensione non data, quel muso inutile tenuto troppo a lungo, quella caparbietà nutrita soltanto di se stessa.”
” Solo invecchiando ci si rende conto della gravità di certe parole e tutto ciò che abbiamo mancato, per superficialità, per egoismo, per fretta, comincia a pesare sul nostro cuore, ma il tempo ormai è andato e non torna più indietro. Uscire da se stessi. Non è forse questo il segreto per sfuggire al troppo tardi? Ma quando lo capisci purtroppo la tua vita è andata troppo avanti.
Troppo avanti.
Troppo tardi.
Troppa amarezza.
Troppo dolore.
Troppo dolore che si poteva evitare”
(Susanna Tamaro)

…e non chiedere di più…

Vorrei esserne capace. Forse questa sarebbe la chiave della felicità interiore…

Anche gli Angeli…

“…capita a volte sai si sporcano…”

“Io, chi sono?”

I sassi non se lo chiedono. Non se lo chiedono le piante. E neppure gli animali,
che per tanti versi sono gli esseri più vicini a noi nel creato, sembrano
domandarsi: «Io, chi sono?» Una mucca non cerca di avere un’opinione di sé, un
corvo non si arrovella a capire che cosa lo distingue da una rana. Ma l’uomo?
L’uomo – disse il Swami per presentare il Vedanta -, l’uomo si è sempre
interrogato sulla natura del suo essere. E da sempre è angosciato
dall’incertezza della risposta.
La domanda nasce dall’esperienza. L’uomo si guarda attorno, vede il mondo e
fa alcune considerazioni. La prima è che tutto ciò che vede è fuori da lui. Il
mondo gli appare come distinto da sé, come qualcosa da cui si sente separato.
Siccome tutto ciò che vede è infinitamente più grande di lui, l’uomo si sente
misero, isolato, vulnerabile come una piccola onda che, intimorita dalla vastità
dell’oceano, sogna solo di essere un’onda più grossa, più possente per non
venire schiacciata dalle altre onde. In questa percezione di due entità distinte
– colui che vede e ciò che viene visto, colui che conosce e ciò che viene
conosciuto – è radicata la perpetua insoddisfazione dell’uomo. E la sua
tristezza.

(Tiziano Terzani – Un altro giro di giostra)

Un istante…

Un attimo, un istante soltanto e la vita cambia. È quell’istante nel quale due Anime si ritrovano, e niente più sarà uguale. Non vivrai altro che per un suo sorriso, per il suono della sua voce, per il profumo della sua pelle… E quando riesci a sfiorare questo incontro, quando sai che esiste ma non lo puoi vivere, allora grande è la sofferenza che accompagnerà tutta l’esistenza… Ma si può decidere di piangere ciò che non può essere o sorridere alla vita, senza aspettarsi alcunché da Essa, allora grande sarà la gioia per ogni piccola cosa e magari, chissà… un altro momento e la vita può cambiare. Niente è impossibile nel cuore, lo è solo nella mente.

Frasi sagge

Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. (Dalai Lama)

Frasi sagge

Preferisco essere abbastanza matto per compiere delle pazzie, piuttosto che abbastanza stupido per credere a delle sciocchezze. (Andrea Mucciolo)